01 febbraio 2015

Contro il 15%, lettera aperta di un imprenditore

Ma perché continuare ad applicare sempre il 15% a titolo di spese generali. Autolesionismo di una categoria

Caro Avvocato,

le scrivo per il suo ultimo preventivo. Premetto che non le parlerò della crisi (sperando comunque che ne abbia avuto notizia), di questi tempi è diventata come la panna: la si cita quando non si hanno argomenti appropriati. E io un argomento appropriato credo di averlo, e non è di carattere economico.

Dicevo del suo preventivo. Mi ha illustrato brillantemente il computo orario per giungere all’importo a titolo di compenso che mi chiede per la redazione del contratto. Mi aveva quasi convinto, quando poi con nonchalance e – come dite voi – in maniera apodittica, ha scritto “oltre spese generali al 15%, cassa forense al 4% e Iva di legge”, senza dilungarsi in spiegazioni, quasi si trattasse di questioni di poco conto.

Ora, passi per le ultime due voci, ma la prima cosa rappresenta, che motivazioni ha?

Lei crede che io quanto invio un preventivo ai miei clienti che mi chiedono uno dei miei prodotti (forse non sa di cosa si tratta, sono macchine industriali) mi posso permettere di aggiungere al prezzo anche un ulteriore importo generale che rappresenta gli esborsi che sostengo per la produzione e la commercializzazione? Tutte queste voci non rientrano nell’attività imprenditoriale?

Pensa che potrei aggiungere il 10% per la rata del mutuo del capannone, il salario dei dipendenti, le utenze? Al limite, ma proprio al limite, potrò addebitare le spese (comunque documentate e preventivamente concordate) in caso di trasferta dei miei dipendenti per installazione e/o manutenzione. Ma certo non si tratta di questione scontata, me la devo “guadagnare” nel corso di trattative e comunque il tutto è commisurato al progetto e all’entità dell’operazione.

So di dire una cosa che lei e la sua categoria considerate una bestialità, ma secondo me il compenso della sua attività è perfettamente equiparabile al prezzo dei miei prodotti, e pertanto non vedo perché nel calcolo del preventivo non possa inserire tutte le voci che giudica opportune, lasciando eventualmente fuori le sole spese documentate (la visura della società debitrice, il corriere, ecc.).

In definitiva, a me interessa sapere prima quanto spenderò, senza ingiustificate integrazioni. Punto. Non è questione solo formale. Le chiedo un cambiamento di mentalità. Sempre che voglia lavorare con me.

Per quanto mi riguarda accetto il preventivo, ma senza il 15% a titolo di “spese generali”.

La ringrazio comunque per essere stato trasparente, l’avvocato che mi assisteva prima di lei mi inviò un preventivo senza il 15% e poi lo applicò nella fattura.

Con stima diminuita ma sempre sopra la sufficienza (appena sopra), La saluto cordialmente,

Aroldo Sperelli

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Mi fa piacere se mi scrivi. In privato, sarà fuori moda ma a me piace così