04 novembre 2013

Autoregalo di compleanno: spunti sul diritto alla vita

Parlare dell'aborto senza dire qualcosa di scontato. Risposta urticante da una che ha titolo per parlare

Rebecca Kiessling (www.rebeccakiessling.com), avvocato USA, è stata concepita con violenza. Scandalizza chiedendoci: Have you ever considered how really insulting it is to say to someone, “I think your mother should have been able to abort you.”?  It’s like saying, “If I had my way, you’d be dead right now.”

Alla radice, la questione è naturale: abbiamo – la madre, il padre, la società – diritto di scegliere se fare nascere il concepito? O piuttosto non è lui/lei ad essere titolare di un autonomo diritto a nascere? In epoca di proliferazione di diritti-pretese credo sia indispensabile ri-pensare il diritto fondamentale. Lo stato democratico è abortista e plasma  i “cittadini” come buoni democratici-repubblicani (Francia docet), lo stato totalitario si limita a forgiarli.

Pro Life News (http://www.prolifenews.it/) ha il merito di squarciare il velo di ignoranza e di acquiescenza con l’arma dell’informazione.  

L’Iniziativa dei Cittadini Europei “Uno di Noi” ha raccolto quasi 1.500.000 di firme per chiedere alla UE “di porre fine al finanziamento di attività che presuppongono la distruzione di embrioni umani, in particolare nei settori della ricerca, dello sviluppo e della salute pubblica” (http://www.oneofus.eu/it/).

Non voglio che con i miei soldi si sostengano politiche abortiste! Tornerò su questo tema e sull’obiezione di coscienza dei medici.

Mi fa piacere se mi scrivi. In privato, sarà fuori moda ma a me piace così